Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.
Mi è sempre piaciuto questo aforisma di Friedrich Nietzsche, perché credo che sia un’indicazione applicabile in qualsiasi campo della vita, dalla Storia con la esse maiuscola alle piccole incombenze del quotidiano. Quello che ci aspetta, quello che cerchiamo, o che sappiamo avverrà prima o poi, influisce sulle nostre decisioni presenti, le orienta, le condiziona.
Probabilmente il Rebranding di Barilla non ha nulla a che fare con la Filosofia, ma è certo che dietro ogni Rebranding c’è una filosofia, un pensiero, una visione. Deve esserci, per funzionare.
Come si fa a mettere a mano a un marchio che data 145 anni di storia senza avere ben chiaro cosa si vuole comunicare e come? Bisogna scegliere cosa tenere di questo passato e scommettere sul suo futuro, senza metterlo a rischio.
Ecco che allora si riapre la bottega storica, nel cuore della città di Parma, mentre si sceglie una nuova grafica più lineare.
Più essenziale il logo (addio doppio ovale che doveva ricordare l’incontro tra uovo e farina), dal rosso più intenso e premium e dal lettering più squadrato e dinamico. Rinnovato anche il pack, sempre blu ma pieno, senza finestre trasparenti, che significa un risparmio di 126 mila tonnellate di plastica all’anno.
“La pasta come gesto d’amore non solo per le persone, ma anche per il pianeta”, ha dichiarato Gianluca Di Tondo, global chief marketing officer Barilla. Cartone proveniente, inoltre, da foreste gestite responsabilmente e totalmente riciclabile.
La pasta non si vede, ma c’è e assume nuova matericità nella sua rielaborazione fotografica. Fino qui il passato rivisto e corretto egregiamente.
E il futuro?
Il futuro è qualità, eccellenza italiana, tradizione.Ed ecco che il cuore rosso, oggi più intenso e drammatico, si allarga fino a farsi pack per la nuova linea trafilata al bronzo che, già dalla confezione in carta grezza, anticipa al tatto l’esperienza del gusto. Riappare anche, sapientemente ridisegnato, il logo con cui tutto ebbe inizio nel 1877. Qui le finestre sul prodotto restano, ed è giusto così, per poter assaporare con gli occhi. Domani chissà…
Per ora è un ottimo esempio di narrazione integrata di prodotto, flagship store e graphic design, in cui tante parti sono state sostituite senza intaccare una identità di Marca che, dopo quasi un secolo e mezzo, parla ancora di Barilla.
Guarda il mio video a riprova che solo un buon Rebranding sa trovare la risposta al paradosso della nave di Teseo.
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